TC100K
(103 km 3240 D+)
Sabato 18 aprile 2020 ore 5.30
tempo limite 23 ore 4 punti itra
Il Plogging
Quante volte vi sarà capitato di passeggiare o di correre e notare tra i ciottoli un mozzicone di sigaretta abbandonato e calpestato.
Quante volte, in un sentiero di montagna, una cartaccia o un fazzoletto hanno attirato la vostra attenzione e rovinato per un attimo l’armonia.
La realtà purtroppo non lascia spazio ad interpretazioni: il littering uccide il nostro ambiente e i nostri mari e va contrastato. Per combatterlo sono sufficienti due semplici gesti: evitare di abbandonare rifiuti a terra e chinarsi per raccogliere quanto sta già inquinando l’ambiente.
Così in varie parti del mondo nasce contemporaneamente una nuova pratica sportiva. Inizialmente, la corsa raccogliendo i rifiuti non aveva un nome, ma era praticata già da molti appassionati di sport e di natura.
Poi, grazie al runner svedese Erik Ahlström nasce il termine “plogging”, unione tra “plocka upp”, che in svedere significa raccogliere, e “jogging”. Così tutti i diversi movimenti spontanei nati nel mondo hanno trovato una loro definizione comune, che li contenesse tutti e desse loro un’identità, una missione.
Anche in Italia erano nate esperienze di questo genere, prima tra tutte il Keep Clean and Run di Roberto Cavallo, che da anni attraversa il nostro Paese e non solo per portare un messaggio di sostenibilità e di attenzione all’ambiente.
Il plogging ha quindi vissuto rapidamente un’escalation di interesse e di attenzione che ha portato nel 2021 all’organizzazione della prima edizione di un Campionato Mondiale, che ha reso la Val Pellice, in Piemonte, protagonista assoluta di questo sport a livello globale. Tre giorni di eventi, tra l’1 e il 3 ottobre, organizzati da AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale e da E.R.I.C.A. soc. coop., che hanno celebrato i plogger e la loro attenzione all’ambiente.
Per la prima volta, tutti i partecipanti di una competizione mondiale sono giunti al traguardo insieme, acclamati dal pubblico. Perché in fondo, quando si uniscono le forze per una causa comune, siamo tutti vincitori.